Stefano Bolla Of counsel
Curriculum - Lic. iur., University of Bern (1972) - Bar Admission in Switzerland (1974) - Civil law Notary in Ticino (1975)
Languages - Italian - German - French

L’avvocato Stefano Bolla è nato a Sorengo l’8 giugno 1946. Dopo le scuole dell’obbligo a Lugano e la maturità a Losanna, ha frequentato la facoltà di diritto all’Università di Berna, conseguendo la licenza nel 1972. Ottenuta la patente cantonale d’avvocato nel 1974 e quella di notaio nel 1975, ha iniziato l’attività professionale nello Studio di suo padre, avv. dott. Ferruccio Bolla, diventandone poi il contitolare, insieme all’avv. Rocco Bonzanigo (1982-2019). È avvocato of counsel dello studio legale Collegal (dal 2020).

Pur essendo incline a confrontarsi con ogni settore del diritto, egli manifesta qualche predilezione per l’ambito del diritto civile e di quello amministrativo. Tutela dei diritti della personalità, questioni di responsabilità civile e per atti illeciti, difesa degli interessi di vittime di reati patrimoniali, proprietà intellettuale, questioni successorie e nel campo dei diritti reali, norme professionali e deontologiche, questioni attinenti l’edilizia, la pianificazione e la conservazione dei beni culturali, nonché problemi che si pongono a livello comunale sono i temi forse più familiari all’avvocato Bolla.

Dal 1984 al 2000 ha fatto parte della direzione collegiale del Repertorio di giurisprudenza patria, rivista giuridica ticinese uscita ininterrottamente dal 1881 al 2000, che ha rappresentato per lui una sorta di eredità familiare, essendosi alternati alla testa della redazione il bisnonno Stefano Gabuzzi, il nonno Arnaldo Bolla e il padre Ferruccio Bolla. Stefano Bolla è stato membro della Commissione ticinese per la formazione continua dei giuristi (1988-1995), membro della Commissione cantonale per gli esami d’avvocatura e incaricato dei corsi di deontologia professionale per giovani giuristi presso il Centro di studi bancari di Vezia (2000-2006), nonché membro della Commissione cantonale dei monumenti storici (1992-1996).

Accanto alla cultura giuridica, Stefano Bolla nutre interessi culturali anche in altri settori. Presiede o ha presieduto fondazioni che perseguono scopi culturali, quali la Fondazione Jacob-Piazza di Olivone e la Fondazione Dr. Hans Dietler-Kottmann di Lugano, attive nell’ambito della conservazione dei beni culturali. Non disdegna, tempo permettendo, di dedicarsi a ricerche e di pubblicare brevi studi ed articoli che in prevalenza mirano a leggere documenti storici e iconografici ticinesi in prospettiva antropologica. A titolo d’esempio:

Una rivoluzione immaginaria. I fatti ticinesi del 1839 e 1841 ritratti dal vero, Milano 1993.
La rappresentazione cartografica del territorio, in Storia della Svizzera italiana dal Cinquecento al Settecento a cura di Raffaello Ceschi, Bellinzona 2000.

Il futuro della giustizia popolare in aforismi, in La giustizia popolare a cura di Mario Fransioli, Locarno 2001.

Il matto, il Nestore e il veleno giuridico. Diritto penale ticinese e follia nell’altro processo Scazziga (1891-1893), in Un inquieto ricercare. Scritti offerti a Pio Caroni, Bellinzona 2004.

L’avvocato con gli stivali. L’immagine popolare dell’avvocato e la fiaba di Charles Perrault, Bellinzona 2008.

Lettore di classici antichi e moderni, Stefano Bolla si ritempra volentieri camminando in montagna e dedicando il tempo libero ad attività creative.